La sentenza della Corte Sportiva d’Appello riconosce le ragioni della scuderia lombarda ad oltre due mesi di distanza dall’episodio. Restituito al team ed al pilota Kevin Ceccon il secondo posto ottenuto in gara-2
Giustizia è fatta. Dopo il ricorso presentato da Aggressive Team Italia, in seguito al provvedimento emanato nei confronti del proprio pilota Kevin Ceccon al termine di gara-2 del TCR Italy al Mugello, la scuderia si è vista riconoscere le proprie ragioni dalla Corte Sportiva d’Appello, che di fatto ha restituito il secondo posto ottenuto sul campo annullando la penalità precedentemente imposta.
L’episodio incriminato, avvenuto lo scorso 17 Luglio, ha trovato riscontro nella sentenza emanata in data 30 Settembre, che ha dunque accolto pienamente il reclamo presentato a fine gara dalla scuderia di Mauro Guastamacchia contro i 10” di penalità inflitta a seguito di un contatto di gara verificatosi in curva 13, che aveva fatto scivolare Ceccon dal secondo all’ottavo posto in classifica.
La Corte Sportiva d’Appello, dopo aver riesaminato i filmati, ha infatti riconosciuto la piena regolarità della manovra di sorpasso attuata da Ceccon nei confronti di un altro concorrente, la quale era stata in un primo momento giudicata scorretta da parte dei Commissari Sportivi del TCR Italy.
Mauro Guastamacchia (Team Principal – Aggressive Team Italia): “Prendiamo atto della decisione della Corte Sportiva d’Appello, che ha finalmente riconosciuto le nostre ragioni in merito al reclamo da noi presentato subito dopo la fine della gara. Sfortunatamente si tratta per noi di una magra consolazione, poiché questo verdetto arriva ormai a giochi fatti e dopo aver causato pesanti ripercussioni sull’andamento del nostro campionato. La penalità inflitta al nostro pilota aveva infatti innescato da parte del main sponsor del team la decisione di imporre uno stop forzato al programma agonistico di Kevin Ceccon, in mancanza di un celere verdetto da parte degli organi giudicanti. Purtroppo un’errata valutazione su un normale contatto di gara, che in prima battuta non era stato giudicato come tale, ha creato una situazione che ha finito per arrecarci un danno importante, facendo in modo che un pilota professionista lasciasse il campionato. L’auspicio è che simili episodi non accadano più in futuro, proprio per evitare che realtà come la nostra, le quali investono tempo, energia e risorse nel campionato, non debbano ritrovarsi costrette a pagare le conseguenze di queste scomode e inaccettabili situazioni”.